Il liquore ottenuto dalle bacche o dalle foglie del mirto ha in Sardegna origini antichissime. Il mirto richiama i profumi intensi della macchia mediterranea e la preparazione veniva tramandata oralmente, non esistevano vere e proprie ricette scritte fino ai giorni nostri: la bevanda era a uso e consumo della famiglia che la produceva. L’ingrediente principale sono le bacche, ma anche le foglie del mirto lasciate ad appassire per qualche giorno prima di essere immerse nell’alcol. Il preparato così ottenuto, una volta filtrato, viene unito a uno sciroppo di acqua e zucchero e quindi lasciato a maturare qualche mese in una bottiglia scura.

La storia dello Spritz nasce durante l’occupazione austriaca del nord-est d’Italia nel 1917. Gli austriaci bevevano il vino bianco delle loro terre, piuttosto acidulo, dalla bassa gradazione alcolica e leggermente frizzante, molto diverso dai vini bianchi ben più strutturati e aromatici del veneto e del triveneto. Da questo nacque l’esigenza di “spruzzare” il bianco italiano con della soda in parti uguali. Oggi lo spritz è l’unione di prosecco, di seltz (o acqua gasata) e del bitter. Il Prosecco è uno dei vini più apprezzati al mondo dal punto di vista organolettico tanto da avere ottenuto il marchio DOC che certifica la zona di origine e delimita la raccolta delle uve utilizzate per la produzione del prodotto

Il Prosecco è un vino legato intimamente alla sua zona di produzione e creato con un vitigno antichissimo, precedente forse alla colonizzazione romana, sappiamo infatti dal grande poeta Virgilio (70-19 a.C.) che nella zona di Conegliano-Valdobbiadene già si coltivava la vite. Fin dalla metà del Duecento viene usato il nome ‘Prosech’, ‘Prosecum’ o ‘Proseco’ e ancora oggi Prosecco è una località in provincia di Trieste. I vitigni che danno origine al Prosecco si trovano esclusivamente nei territori dell’Italia nord-orientale: in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia. Il Prosecco ha ottenuto la DOC e in questi anni è diventato tra i prodotti più richiesti in Italia e nel mondo. Dal 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Il prosecco biologico che abbiamo scelto  per le nostre tavolette è fatto con uva Glera, con una pigiatura e pressatura soffice a freddo e la presa di spuma con il metodo Charmat. Un Prosecco brillante con un elegante perlage, con profumi di fiori di acacia e intense note di frutta.